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La ricchezza di una civiltà unica, paesaggi straordinari, un popolo colto e cordiale. Ecco alcuni dei mille diversi volti del Spiagge bianche e violacee, catene montuose all'orizzonte, abitate da minoranze etniche gelosamente legate alle tradizioni indigene. Cittadelle imperiali dove l'architettura religiosa e civile, ereditata dai "cugini" cinesi, ma rielaborata con caratteristiche uniche, è fiorita in uno stile particolare. Oltre ad ammirarne i bei monumenti, si incontrano le donne di Hue, belle ed eleganti, si percepiscono fragranzetutte particolari passeggiando lungo il Fiume dei Profumi, si gustano le specialità vegetariane. Estasiati si contemplano la Baia di Ha Long e i templi buddisti, si visitano i mercati di Saigon e quelli galleggianti del Delta del Mekong. Le coste poi offrono chilometri e chilometri di spiagge incontaminate e vegetazione in costante cambiamento. In questi millenni i vietnamiti hanno sviluppato una grande tradizione culturale, visibile dell'architettura dei templi e delle pagode, nelle incisioni e nelle stampe colorate dell'arte popolare, nel raffinato artigianato e nel vasto patrimonio artistico e letterario: dalla poesia alla musica tradizionale e religiosa, dal teatro classico all'originale teatro delle Marionette sull'Acqua. Il vietnam, oggi, è pronto a soddisfare ogni esigenza dei suoi visitatori.
Ha Noi, fondata circa un migliaio di anni fa, e' la capitale del paese, la "Città del Dragone che si leva in volo" e dalle rive del Fiume Rosso stende la sua ala protettrice sui cento templi e pagoda, erette dall'anno mille, che ancora oggi fanno risuonare l'eco di antichi miti e leggende. La città vecchia conserva ancora il fascino del passato: antichi quartieri con edifici color ocra in stile francese, eredità del periodo coloniale, grandi boulevard, parchi alberati, suggestivi laghetti in cui si specchiamo le pagode. Ma appena girato l'angolo, tutto cambia: frenesia di commerci, botteghe tradizionali, ambulanti dalla campagna, templi cinesi. Qui le vie portano ancora il nome delle arti e dei mestieri di un tempo. La via "della seta", quella "del cotone" o quella "degli oggetti votivi" conservano il fascino delle loro origini anche se oggi sono diventate il percosso obbligatorio per uno shopping interminabile e indimenticabile. Anche il suggestivo volto di città coloniale lasciato dai francesi pare oggi rilucere di un nuovo splendore.
Hoa Lu, antica capitale del Vietnam del X sec., è situata in una fortezza naturale formata da montagne e da piloni calcarei. Qui regnarono le due prime dinastie: dal 968 al 980 (dinastia Dinh) e dal 980 al 1009 (dinastia Le), dopo una lunga dominazione cinese. È la porta d'ingresso alla zona detta "Dry Halong Bay". Suggestiva e' la passeggiata su piccole barche attraverso verdi risaie circondate da rocce scoscese passando sotto basse grotte. Si giunge fino alle grotte di Tam Coc che significa le "tre Grotte" con riferimento a tre cavità naturali scavate nel cuore della montagna e decorate da stalagmiti a stalattiti. A 2 km si trova Bich Dong formata da tre pagode a tre livelli costruite sulla collina di Ngu Nhac. Sulla cima più alta si trova la pagoda superiore da dove si ha una vista spettacolare del territorio intorno. La posizione di questa pagoda è stata scelta nel 1428 da due monaci affascinati dal posto con la vista spettacolare del fiume e delle montagne. Successivamente, il re Le Canh Hung ha scritto un poema in onore di questo luogo, anche lui incantato dal bel paesaggio.
Da Nang, oggi è il terzo porto e la quarta città del paese. Il Museo Cham si trova su una prosecuzione del lungomare ed è il più importante e completo museo al mondo di architettura Cham. Le opere sono 300 distribuite in dieci sale e suddivise in base ai luoghi di provenienza.
Hoi An e' probabilmente la cittadina più affascinante di tutto il paese. Vecchia di 2200 anni, Hoi An anticamente conosciuta come Faifo, sorge sui vecchi del fiume Thu Bon e dal II al X secolo fu il cuore del regno del Champa. Durante il XVII e XVIII secolo s'insediarono cinesi, giapponesi, thailandesi, indiani, indonesiani, portoghesi, olandesi, inglesi, francesi e spagnoli. Le navi commerciali approdavano nella baia di Hoi An dai principali paesi europei ed asiatici al fine di stabilire istituzioni commerciali, concludere scambi e costruire strade e nuove vie di comunicazione. Merci pregiante come seta, tessuti, avorio, gioielli, porcellane, pepe, cannella ed altre spezie erano all'ordine del giorno e ancora adesso, se vi passeggia lungo il canale principale della citta' e si chiudono in istante gli occhi, è facile immaginare come doveva esser il continuo viavai di casse, di avventori e bambini, donne con le caratteristiche che gerle e bilance appese ad una spalla, cibo, odori, sapori… Oggi, saranno cambiate le merci di scambio ma per il resto l'atmosfera e' rimasta la stessa. In città, molto caratteristici sono l'antico Ponte Giapponese, le case dei mercanti, il colorato mercato locale ed il piccolo porto. A tutt'oggi le vestigia di questo glorioso ed animato passato si conservano intatte cosiì come era 500 anni fa (un esempio quasi unico al mondo in termini di conservazione) in una curiosa ed armoniosa combinazione di elementi vietnamiti, giapponesi e cinesi. E' stata dichiarata "World Heritage" sotto il patrocinio dell'Unesco.
Nha Trang, la dolce baia di Nha trang dalle chiare acque e dai 6 km di spiaggia di sabbia bianca è bordata da palme e , appena fuori dalla costa, si possono raggiungere in barca isolette idilliache. Qui e' possibile organizzare escursioni in barca per visitare le isole e le barriere coralline, fare immersioni e provare un po' di pesca d'alto mare. Le isole, soprattutto, l'Isola delle Salangane (Hon Yen), sono popolate da rondini di mare i cui nidi, pregiatissimi, costituiscono un'importante fonte di cibo e di reddito. Raccolti due volte l'anno, in primavera in autunno, i nidi di rondine possono avere diversi colori, dal grigio al bianco o , più rari, dall'arancio al rosso. Questi ultimi sono molto più costosi perchè si crede che posseggano proprietà terapeutiche. Citta' di Ho Chi Minh, sinteticamente HCMC o per completezza Thanh Pho Ho Chi Minh, cosi' chiamata in onore dell'eroe della lotta di liberazione, morto nel 1969.
Il Delta del Mekong, un nome di grande potere evocativo che richiama immagini di guerriglie condotto nelle condizioni ambientali più spaventose. "Il Cacciatore", "Apocalypse Now" e tanti altri film di denuncia sulla guerra del Vietnam hanno contribuito a fornirei un'immagine, magari un po' spettacolare ma piuttosto esauriente. Luoghi ancora intatti e incontaminati rimangono le località situate sulle rive del Mekong, nella zona più meridionale del Vietnam. Il Delta del fiume è uno dei più vasti e importanti del pianeta. Le sue acque nascono in Tibet, scorrono attraverso la Cina, segnano il confine tra il Laos e la Thailandia, tagliano in due la Cambogia e, infine, arrivano in Vietnam, dove sfociano nel mare. Nella zona del Delta la vita economica e sociale della popolazione e' regolata dalla rigidità del fiume. Fino a pochi anni fa le uniche vie di comunicazione erano esclusivamente sull'acqua. E' meraviglioso attraversare i canali immersi in un'atmosfera singolare osservando risaie, affollatissimi mercati galleggianti, villaggi dove la gente è dedita alla coltivazione intensiva di grano, riso, noci di cocco, canna da zucchero e frutta tropicale. E inoltre paludi di mangrovie e una flora rigogliosa completano un quadro naturalistico di grande interesse.
My Tho e' una cittadina posta sulla riva sinistra del fiume, un braccio del Mekong. La regione è famosa per le orchidee, la palme da cocco e frutti quali manghi, longan, banane e arance. E' il punto di partenza per un'affascinante escursione in barca sul Mekong . A breve distanza dalla città si trova un allevamento di serpenti per la produzione di sostanza usate nella medicina tradizionale.
Cu Chi, i tunnel di Cu Chi (35 km da Saigon) più di ogni altro museo o monumento, offrono la possibilità di capire qualcosa della guerra del Vietnam. Per alcune ore ci si cala (e non solo metaforicamente) nella realtà della strategia Vietcong delle trappole, degli stratagemmi in grado di mettere in difficoltà un nemico mille volte più grande. Gli alberi sono ricresciuti rispetto al periodo dei defolianti e delle armi chimiche utilizzate dagli Stati Uniti, il resto però è rimasto come allora sono i crateri delle bombe sganciate dagli aerei americani e , soprattutto i cunicoli, una città sotterranea scavata nel sottosuolo dove intere famiglie hanno vissuto per anni. Queste gallerie costituiscono un vero e proprio villaggio sotterraneo con numerosi rifugi collegati fra loro a vari livelli. Portate con voi un cappello, pantaloni lunghi, vestiti di poco conto ed una pila: la visita prosegue all'interno dei cunicoli strisciando come veri soldati Viet.
Tay Ninh e' un piccolo paese noto sopratutto come Santa Sede del Cao Dai, una religione inventata negli anni 90 da un funzionario dell'antica Cochinchina. Il Cao Dai è un tentativo di sintesi tra le principali dottrine del mondo. Cristo, Buddha, Confucio, Maometto, Giovanna d'Arco e anche Lenin, convivono nella venerazione degli adepti, in quanto considerati emanazione di un esser sommo, un Dio senza nome né volto. |